Complotto contro la terra!

missione su venere! gasparri alfano e fede

missione su venere! gasparri alfano e fede

“È un complotto dei Venusiani contro di me. Ho le prove”.

Così il premier Silvio Berlusconi agli increduli giornalisti presenti alla conferenza stampa di questa mattina a Palazzo Grazioli.

“Da quel che resta del centro aerospaziale del Fucino, i nostri migliori scienziati non hanno dubbi: i Venusiani hanno tramato a lungo, di comune accordo con le Sinistre, per montare questo complotto contro di me.
Ma io vado avanti e ribatterò colpo su colpo.
Anche la NASA ha confermato, dopo che ho chiesto al negro, anzi, al muso nero, insomma al mio amico cioccolato se poteva controllare.”

In serata partiranno gli ispettori del ministero della Giustizia per accertamenti nella procura di Venere.
Vista l’eccezionalità  della situazione, la missione -tutta italian- sarà  capitanata dallo stesso Ministro della Giustizia, Angelino Alfano (“Sono fiducioso” ha detto il guardasigilli). Il presidente della Camera, On. Gianfranco Fini, avrebbe chiesto e ottenuto che sia presente anche l’on. Maurizio Gasparri per svolgere non meglio precisate mansioni.
Pare invece che a nulla siano valsi i divieti dei medici ad Emilio Fede, che dopo un intenso allenamento presso il centro spaziale di Catriago, ha deciso di partecipare armato di spada laser deciso a far piazza pulita (“Sono convinto che troveremo qualche parente del Professore, lassù” ha detto scherzando).

Ode al Tetris!

tetris!

tetris!

25 anni fa un ricercatore sovietico dell’accademia delle Scienze moscovita inventa Тетрис, un videogame.

Ho passato grandi pomeriggi a disfare la tastiera per battere il record di mia cugina A. (14mila e rotti), che una volta riuscii a sforare.
Era come danzare, non guardavo quasi lo schermo -figuriamoci i tasti, il 7, l’8 e il 9- era solo muoversi a tempo. Feci oltre 20 mila. Mai più fatto niente del genere.

Ecco, a mio avviso Tetris é forse l’unico -e comunque il primo- vero videogame.
Nel senso: tutti i videogame, in pratica, riproducono la realtà  nel mondo virtuale, e in esso ti fanno giocare.

Tetris no.
Non é un aspetto della realtà  umana (guerra, spionaggio, strategia), non é un gioco da tavolo, non é un simulatore.
Non esiste una realtà  in cui cadono pezzi di roba dal cielo, e una volta che formano una linea, scompaiono nel nulla.

Chissà  dove ci avrebbe potuto portare una scienza informatica così.

Purtroppo, come é stato per la matematica sovietica, é andato praticamente tutto perso.
E vabbé.

Giacomo musicista – underground!

procofano - chiave a brugola

procofano – chiave a brugola

M. e M. mi erano vicini di casa, relativamente al luogo in cui vivevamo, ovviamente. Questo vuol dire che c’erano solo 1.7 km a piedi fra casa mia e casa loro, passando per vigneti, campi e strade sterrate.
Si suonava in un appartamento sfitto di una colonica, accanto a casa di uno dei due M., dove non si disturbava nessuno, piuttosto fatiscente, ma perfettamente atto allo scopo. L’altro M. viveva poco più a valle.
Uno é batterista, l’altro bassista. Entrambi sono a modo loro dei geni della musica.
Possiedono -spero ancora, visto che li vedo pochissimo e non suono con loro da anni ed anni- un tocco blues-jazz-funk innato che ha dell’incredibile.
M. bassista suonava anche la chitarra, e mi insegnava pazientemente, o meglio cercava, il tocco funk, visto che io ero piuttosto zappatore, sul ponte.
Ricordo ancora l’ebbrezza che provai la prima volta che mi fu insegnato il misteriosissimo ed affascinante “power chord”, una minchiata sproporzionata che il grunge utilizzava a man bassa e che io volevo a tutti i costi imparare.
Ricordo l’emozione violenta del suono distorto, portato al massimo consentito dal Marshall 40W valvolare che l’incidente di cui a questo post mi aveva permesso di comprare (d’altra parte avevo ragione io, e fra gesso e convalescenza mi presi una sommetta risibile, ma sufficiente per ampli e chitarra). Era una proto-sensazione di onnipotenza, che si concretizzò mesi dopo quando, nella stanza completamente vuota dei miei genitori (si dovevano far dei lavori e quindi era stato levato tutto), la più grande della casa, saggiai i limiti del 40W…Mia cugina A., che viveva al secondo piano, esattamente sopra quella stanza, mi disse che tremavano le cose sulla sua scrivania. Era come star dentro una cassa di una chitarra a volume incredibile, delirante. Un puro godimento.
Con M. ed M., per tornare al tema del post, si suonava la sera, o a partire dal tardo pomeriggio, e si andava avanti parecchio, facendo di tutto, suonando di tutto. A volte riuscivo a seguirli nelle loro folli improvvisazioni, a volte semplicemente mi fermavo e ascoltavo.
Fu un periodo breve ma molto utile, e ancora ho nostalgia del loro suonare.
Con loro ci fu la prima esibizione pubblica, al teatro delle Caldine, con altri scalcinatissimi gruppetti giovanili. La nostra formazione si chiamava “Procofano” e faceva punk-rock-funk, direi a occhio e croce. Il nostro cavallo di battaglia era la canzone “Chiave a brugola”, con un giro merdosissimo, ma ricco di improvvisazioni e variazioni dei due M.. Io, ovviamente, proseguivo imperterrito col giro, che altro non sapevo fare.

Contro la logica dell’eroe

marthin luther king

marthin luther king

L’andirivieni di anime in cerca di rassicurazione indigna a morte un giovane frate agostiniano, dottore all’università  di Wittenberg. Non può tollerare l’osceno mercato messo in piedi da Tetzel, con stemma e bolla papale in bella vista.
31 ottobre 1517, il frate affigge alla porta settentrionale della chiesa di Wittenberg novantacinque tesi contro il traffico delle indulgenze, scritte di suo pugno.
Si chiama Martin Lutero. Con quel gesto ha inizio la Riforma.

Questo é l’inizio di Q, uno dei libri più strepitosi che mi sia mai capitato di (ri)leggere.
E mi fa pensare alla costruzione sociale dell’eroe, del personaggio storico, del deus ex machina, comune un po’ a tutte le culture e società , e forse intrinseco alla natura umana. Altri lo hanno studiato ben più autorevolmente prima di me, altri con maggior successo lo faranno dopo.
E tuttavia mi va di riflettere su come, chissà  forse per pigrizia, per semplicità , per limitatezza, si fissa un processo lungo secoli in un gesto, si incarna un movimento in una persona, si cristallizzano sforzi singoli e collettivi in un unico, maestoso, gesto fondante e fondativo che apre, che inaugura, che inizia.
Eppure, come notava Vandana Shiva, é l’ultimo di una serie di gesti, é l’ultimo di una serie di uomini.
Senza i mille, i milioni prima di lui o di lei, senza nome, senza volto, che hanno compiuto gesti propedeutici e che, soprattutto, hanno a loro volta compiuto lo sforzo interiore necessario a fare un ulteriore passo, senza la chiarezza del risultato magari, senza la gloria degli arditi, il gesto fondativo non sarebbe stato, in nessun modo.
Con che coraggio, allora, con quale superficialità  si attribuisce la riforma luterana a Lutero? Solo perché ha avuto, lui e non un altro suo compagnuccio di biblioteca, il coraggio di affiggere quelle tesi ad una porta?
Senza tutti i misteriosi Lutero che lo hanno preceduto, che lo hanno più o meno consapevolmente accompagnato negli studi seminando in lui il seme della critica, che gli hanno preparato il terreno, nulla avrebbe potuto Lutero.

Staremmo tutti molto meglio, se imparassimo a riconoscere nei nostri singoli gesti quotidiani la Storia che si fa realtà , il cambiamento che si incarna nell’azione.
Se riuscissimo a leggere negli sforzi che quotidianamente ci rifiutiamo di fare, per paura, per pigrizia, per l’impossibilità  di vederne il risultato, il germe del futuro che sognamo che contribuiamo in quell’istante a costruire, il mondo andrebbe certo meglio, e noi saremmo persone più felici.

Mac OS X: come spostarsi fra campi e controlli usando il tab

mac spostarsi campi controlli tab

mac spostarsi campi controlli tab

Ho sempre amato profondamente il tab (⇆), quel delicato tastino che ti permette -in windows e linux- di spostarti agevolmente fra liste, controlli, campi e quant’altro della finestra attiva (senza parlare poi delle mille possibili combinazioni con gli altri tasti!).

In Mac la cosa é parecchio ridimensionata: alle liste o ai checkbox non ci accedi, col tab, nemmeno a piangere. Lo stesso vale per i vari bottoni “annulla”, “ok”, “troncatelodovesaite” ecc..
Un peccato, insomma.

Ho finalmente trovato il sistema: basta abilitare, dalle preferenze di sistema, l’accesso completo della tastiera. In inglese, “full keyboard access”: lo si fa da System Preferences -> Keyboard & Mouse -> Keyboard Shortcuts e in basso c’é “Full keyboard access”: settatelo su All controls.

Voit-là .
Siccome però tutte le volte il carissssimo Mac lo rimette su “Text boxes and lists only”, potete affibbiargli una scorciatoia da tastiera (nella lista più sopra “Move between controls or text boxes and lists”) oppure tenervi quella che vi ha affibbiato Mac.

Come cambiare le preferenze di IDLE su Mac, anche se IDLE non vorrebbe

IDLE no preferences menu

IDLE no preferences menu

Non so a voi, ma nel mio IDLE, la GUI di Python, non mi é concesso cambiare le preferenze. Vai a sapere perché, non compare proprio il sottomenù, il nostro amato sottomenù che si raggiunge cliccando sul nome del programma stesso, generalmente raggiungibile con la scorciat(r)oia ⌘+,.
Ebbene, un valoroso é riuscito a fregare IDLE, e a raggiungere il menù.
È un po’ macchinoso, ma alla fine basta farlo una volta, poi si può tornare ad aprire IDLE al vecchio modo, che le preferenze son belle e settate.
Allora, aprite il terminale e digitate fiduciosi:

$ python -m idlelib.idle

Nell’IDLE che vi si aprirà , troverete l’amato menù.

Cambiate le preferenze, dopodiché potete chiudere e continuare ad usare il “vecchio” IDLE.

Come lanciare una applicazione con una scorciatoia da tastiera in Mac OS X

Magari siete dei fissati della tastiera, di quelli che il mouse lo usano per far giocare il gatto e che riescono a far partire il forno con una semplice sequenza di tasti.

Oppure vi fa fatica tutte le volte scorrere il Dock fino all’applicazione che volete lanciare.

Oppure siete solo curiosi di sapere se e come é possibile lanciare un’applicazione per Mac con un comando da tastiera, senza dover ricorrere ad un software di terzi, timorosi di perdere qualche cappabait delle vostre risicatissime risorse.

Su un sito ho trovato questo consiglio, che riguarda per dire la verità  le sole preferenze di sistema (lo trovate qua).
Io l’ho provato per il Terminale, che uso piuttosto spesso e mi fa fatica aprirlo anche dal Dock, e ha funzionato benissimo.

Ordunque:
Aprite le preferenze di sistema (spero non le avrete ancora sul Dock, quindi ci arrivate dalla mela nera in alto a sinistra ). Da qui alle preferenze di tastiera e mouse. E di qui cliccate sul in basso. Lasciando “Tutte le applicazioni” selezionato nel primo menù a tendina, scrivete il nome dell’applicazione che intendete lanciare nel campo successivo (“Titolo del menù” o qualcosa del genere); mi raccomando uguale.
iInfine, portatevi nell’ultimo campo, quello relativo alla sequenza di tasti da (s)premere e premete la sequenza che vi garba, considerando che diverse combinazioni sono già  state scelte da gente che ha fatto prima di voi (ne trovate una marea qua).
Se siete stati bravi, dovrebbe funzionare alla perfezione.

Come formattare il codice sorgente di php in html – ovvero come mostrare il codice sorgente in PHP

codice php formattato con sintassi evidenziata

codice php formattato con sintassi evidenziata

A volte vi capiterà , o vi é capitato, di voler condividere il vostro codice PHP col mondo, e per farlo vorreste che la sintassi fosse evidenziata ammodino come negli editor di noi profani (il vero hacker lavora su terminale, e se ne fotte dell’highlight!).

Beh, in PHP potete semplicemente usare questo comando, da mettere in fondo alla vostra pagina con dentro codice PHP:

<?php show_source(__FILE__);?>

In questo modo, tutto il codice HTML, JavaScript e PHP presente nel file (__FILE__) verrà  mostrato, in particolare, il codice PHP avrà  anche una meravigliosa grafica, con la sintassi evidenziata e formattata piacevolmente.
Ne potete vedere una qui

Divertitevi.

Nuovo nome – sito nuovo

gli Oscar Air-co

gli Oscar Air-co

Il mio complesso, la band, ha deciso di cambiare il nome: da Lo’Jammat a Oscar Air-Co.

Se siete curiosi di sapere come mai abbiamo scelto un nome del genere, potete visitare il nuovissimo sito del gruppo, che trovate qui

e che, come potrete agilmente notare, é di pregevole fattura, nato dall’armoniosa fusione del gusto del bassista olandese più la padronanza ormai epidermica del sottoscritto in materia di codici e similaria.

Se poi vi va, venite pure al concerto.