Avete presente, spero, la periferia della citta’ giapponese cosi’ come veniva disegnata nei cartoni animati con cui sono cresciuti molti dei bimbi della mia generazione. Casette un po’ tutte uguali, basse, al massimo due piani, pali della luce un po’ ovunque, cartelli con scritte, sempre un po’ ovunque. Poi, i personaggi: il vecchio nonno col cappello da pescatore (si’, quello del nonno di Sampei), la vecchina curva fin quasi a terra che trascina un carrello di chissa’ cosa, il lavoratore con la pezzola bianca in testa, lo scemo che non fa una minchia e sorride sdentato….Ebbene, e’ davvero cosi’, e lo e’ ancora. Ci siamo ritrovati davanti la nostra infanzia seguendo una amica di una nostra collega che, adorabilmente, ci guidava verso la piccola casa nella quale ci avrebbe ospitati, tutti e 7, assieme ai suoi genitori, in uno dei quartieri periferici di Tokyo.
i quartieri residenziali dei cartoni animati giapponesi
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