la parabola del partito comunista italiano

La palombella rossa

La palombella rossa

Ieri sera, a Ballarò (che ho guardato perché lavavo i piatti ed ero solo e non c’era proprio nient’altro), D’Alema ha (forse incoscientemente) chiuso la parabola del partito comunista italiano. O magari l’aveva già  fatto, anzi probabilmente di sicuro. Per essere più precisi, ha chiuso la parabola che si aperta dal pianto, a dirotto, di Achille Occhetto sul palco di Rimini nel 1991, quando il pci seguì, fino in fondo, il suo padre-padrone sovietico. E l’ha chiusa in bellezza. A me D’Alema, se fosse il personaggio cattivo di una commediola americana o di un fantasy o una minchiata tipo Stuart Little (il topo bianco si chiamava così, no?), mi starebbe simpaticissimo: odioso, antipatico, graffiante, intelligente, caustico, privo di idee ma con un gran senso della discussione. Divertente, non ci si annoia mai: se uno si dedica solo all’andamento della discussione in termini di chi bastona e chi viene bastonato, a parte un colpo poderoso di Gene Gnocchi (sempre a Ballarò, dopo la vittoria alle regionali del centro(sinistra) quando c’era il nano al governo e si precipitarono tutti in tv), vince sempre lui.

Le cose che mi hanno colpito dei suoi discorsi -parlando di contenuti, beninteso- sono due. La prima é stata la dichiarazione, per tutti gli italiani per bene credo, che devono star tranquilli che la sinistra massimalista non darà  più fastidio. La governabilità  non sarà  più messa in pericolo dai rossi, le decisioni non saranno più osteggiate dai vetero-marxisti, non ci saranno più ministri in piazza contro il loro stesso governo. Finalmente. (Dini? Dini chi? Mastella? eh?)

La seconda é che la sinistra (massimalista) non ha superato la prova del governo. Loro ci hanno provato a portarli al governo, ci hanno provato tanto e davvero. Ma se uno non lo sa fare, non ci si può far niente. E dunque, ognuno per la sua strada.

Per circa 10 lustri il partito comunista ha dato l’impressione di voler andare al posto della Democrazia Cristiana alla guida del paese. E invece non é che volevano andare al posto della DC, loro volevano ESSERE la DC. Bene, ora sto più tranquillo, mi sembra tutto più chiaro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *