Finalmente le cose paiono muoversi.
Oggi, nella facoltà dove faccio il precario, c’é una bella assemblea per discutere del futuro dell’università , di come protestare, di cosa fare.
Ci sono studenti, professori, impiegati, bibliotecari, tecnici, ricercatori, precari.
C’é anche il preside, che fuma confuso fra gli studenti.
Ieri c’é stata una splendida manifestazione, tranquilla, partecipata, con studenti dalle medie superiori all’università , professori, precari, bibliotecari ecc…
Dopo mesi di torpore, di sfiducia, di sensazioni di apatia e malasperanza, torno a sentire pulsare qualcosa.
E rifletto sul fatto che, vedere insieme soggetti tanto diversi, mi dà gioia, anche se dovrebbe essere del tutto normale, del tutto ovvio.
Eppure talmente neri sono i tempi, così offuscate le coscienze, così diffusa l’apatia e la sfiducia in quella manica di farabutti che ci governa, ma anche che siede in parlamento fra i banchi dell’opposizione, che temevo nulla, ormai, potesse più smuovere l’addormentata Italia.
Speriamo bene.