Pendolarismo

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Al confine fra l’Austria e la repubblica ceca, dove un tempo era stata stesa la cortina di ferro, sulla strada che collega Vienna e Praga, ora c’è un piccolo paradiso per disperati, un po’ da tutti i punti di vista.
È infatti tutto un fiorire di bordelli, case da gioco, casino, stesi a ridosso del confine, appena entrati in suolo ceco (non-slovacco, usando un termine più politically correct). Non mancano però le attrazioni anche per i più piccini, che possono così svagarsi mentre papà va a donnacce, mamma si obnubila davanti alle slot machine, e nonno si gioca la pensione al Chemin-de-fer (chissà se si scrive davvero così).
Tutto questo è rigorosamente per austriaci, che in poco tempo possono avere accesso a tutta una teoria di piaceri proibiti in patria.
Mi si stringe il cuore, per gli uni, che devono far le cose di nascosto, e per gli altri, che si svendono così.
La donnina della pompa di benzina, comunque, ha ampiamente ripagato la mia inutile compassione facendo una generosa cresta sul cambio.

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